Appunti veloci di viaggio – Venezia al tempo del Covid (Estate 2020)

Una volta una signora mi disse che per stare bene avrei dovuto scrivere centocinquanta desideri e mettere una crocetta quando se ne fosse avverato uno.
Mi ero messa a ridere.
Alla fine non l’ho fatto davvero?
Venezia ha un effetto strano se si isola (sempre che si riesca) l’aspetto turistico.
Palazzetto Pisani e Palazzetto Foscolo sono palazzi antichi, che meriterebbero venissero conservati meglio. Potrei scrivere per ore. Ma non ora.
Il profumo è inconfondibile…
Cammini tra le calli, passi nei sottoporteghi e, tra un bacaro e l’altro, vedi la casa di Casanova, le carceri, i ponti, la casa di Marco Polo, il ghetto ebraico, il mercato, il Fondaco dei Turchi e dei Tedeschi, chiese, basiliche, chiostri. Tele del Tintoretto a due passi dal Conservatorio. Ogni angolo è un gioiello.
Lo Squero di San Trovaso… da commozione. Lo guardo e… vedo “él fœsenàl”. Come a Bagolino. Identico. Capisco tante cose. A San Marco c’è un Gasparo da Salò, un contrabbasso a tre corde (guarda caso). In alto, vicino al tetto della Basilica. Nulla è un caso, qui e lassù. Lontano dalle acque.
Cosa sia rimasto della Venezia di un tempo non lo sapevo finché ho esaudito il mio secondo desiderio: un giro in gondola. Sembra un’altra città. Lo dice pure il gondoliere che ai turisti è abituato e la racconterà soave. Ma è un’altra città davvero.
Il terzo desiderio sarebbe di assistere al concerto di Capodanno al teatro La Fenice. Ma non credo sarà mai possibile. Così, nel frattempo, ho vistato pure quella. Mi è mancato il fiato. È una cosa meravigliosa e siamo degli esseri privilegiati.
Sono stata tantissime volte a Venezia, ma tante veramente. Credo di aver cominciato solo ora a capire…
Nella libreria ci saranno due o tre libri in italiano e sono di cucina araba. Only English. Alla reception al check-in? Only English. La signorina si scusa ma è appena arrivata e sta imparando. Il personale è quasi tutto straniero.
Si capisce tanto anche da qui e ci sarebbe da ridire.
Però poi entri a Palazzo Ducale e noti lanterne gigantesche e meravigliose, in stile moresco, donate al Doge. Terra di venti e di incontro. Si sono, ci siamo mischiati già al tempo. Mercanti…