“…like a chewing gum of the trees”

Sono tornata a casa solo da poche ore: il mio tempo sul Cammino è finito poco prima della Verna. Potrò completare il mio viaggio tra un po’ di mesi.
Mi sembra di aver vissuto in un altro tempo o, forse, questo è semplicemente un altro tempo della mia vita.
Ho iniziato questo percorso con l’arroganza e l’ignoranza, dicendomi che sarebbe stato introspettivo e che l’avrei fatto per ricercare me stessa, “per me, perché sono anche altro da ciò che sono nella vita vita di ogni giorno”, credendo che quell’altra parte sarebbe vissuta o si sarebbe a me mostrata solo ricercando artificiosamente percorsi alternativi e selvaggi.
Stavo aspettando forse di vivere un film e non mi aspettavo, davvero, semplicemente di vivere.
L’accoglienza che ho avuto, che abbiamo avuto sul nostro cammino, la gente del posto, la cura verso l’altro, il senso della comunità e della comunione, la condivisione di un qualcosa di diverso dal semplice lavoro di accoglienza di un ospite… tutto questo ha cambiato, senza che me ne accorgessi, la dimensione della mia vita, la mia percezione delle cose, delle persone. Ho scoperto il valore della lentezza.
Eppure sono abituata a viaggiare, a camminare…
Il mio viaggio è iniziato a Dovadola. Passo dopo passo, respiro dopo respiro, prendendo coscienza molto lentamente di ciò che stessi vivendo, mi sono resa conto che ogni pellegrino incontrato stesse contribuendo con un proprio colore a dipingere questo disegno di cui anche io facevo parte. Un dipinto che non avevo previsto di realizzare.
Alla Capannina il dipinto era già bellissimo: c’erano profumi, colori, animali e… una signora dolcissima che, con un’ottima cena posata su una tovaglia a quadretti, ci ha riuniti per la prima volta tutti quanti insieme. Ci siamo conosciuti così, passandoci del cibo, chiedendo cosa fosse quella pietanza, bevendo un buon bicchiere di vino, tra sorrisi e imbarazzi.
Abbiamo condiviso 4 giorni in simbiosi, annunciandoci nei rifugi con una telefonata comune, andando a fare la spesa insieme nel pomeriggio, visitando i paesini con i nostri piedi stanchi in calzari improbabili ma comodi. Eravamo leggeri, come se fossimo in un altro tempo: non pretenzioso, non globalizzato. Semplicemente in armonia. Non obbligati a camminare insieme, rispettosi del bisogno di un “intimo sentire”. Ci siamo incontrati più volte nei boschi e salutati con lo stupore di chi si ritrova dopo un lungo viaggio.
A Corniolo la Signora Nelly e il cuoco ci hanno preparato una zuppa calda che sapeva di amore tanto ‘era andata sul fuoco’: “La preparo sempre quando arrivano i pellegrini, perché so che siete stanchi”, ci ha detto con un tipico accento romagnolo. Una mamma a Corniolo. Alle 6 del mattino ci ha fatto il caffè e, quando le abbiamo chiesto cosa ci facesse alzata a quell’ora, ci ha risposto che fosse pronta per fare i tortellini. La ricetta dei tortellini e un buon caffè. Camminavo verso la chiesa di Sant’Agostino e avevo ancora il sorriso nel cuore a pensare alla gente che a Mezzodì avrebbe avuto la fortuna di mangiare quei tortellini!

E’ da ieri che ho le lacrime agli occhi, non so nemmeno io se di gioia o di tristezza.
Non sono andata per cercare Dio, sono andata per me stessa (sempre questo ego smisurato!), per ritrovarmi.
E ho trovato Dio. Proprio io che, in fondo, non lo cercavo… l’ho trovato nei boschi e nelle persone che mi hanno donato il loro tempo, che mi hanno raccontato la loro vita.
Mi chiedono come sia stata questa esperienza ma io non la so spiegare. Forse a parole scrivevo di aspettarmi tante cose, ma dentro ero vuota. Ora, dentro, è un tumulto di sensazioni, come se il mio viaggio fosse appena iniziato, come se fossi una persona nuova.

La signora Nelly mi ha detto che circa 10 anni fa Giordano passò dai vari paesini per capire la disponibilità ad accogliere dei pellegrini sul Cammino. Non so se le persone le mandi Dio, ma sicuramente Dio ha un progetto per alcune di queste… San Francesco è in questi luoghi.
La presenza dell’infinito, della pace, dell’amore universale si respira.

Non posso ancora dire se questo Cammino sia per tutti.
Ero certa fosse per me solo che, ora che l’ho iniziato, quella che pensava di essere adatta non sono più io.
Io sono un’altra persona, sono sempre in viaggio, ancora là, tra il suono degli alberi, con Gloria, Norbert, Miriam, Daniela e Gualtiero…

“Non perderti nelle lusinghe del mondo”

P.S.: grazie, Giordano!